mercoledì 2 maggio 2012

T'Lall personal Log: File 2

IT-TLall.jpg

Diario personale del Guardiamarina T'Lall.
La U.S.S. Surak è giunta due giorni fa nel sistema Argelius: il Capitano Talahr nutriva un condivisibile interesse scientifico nei confronti di alcune anomalie gassose risultanti dalle letture dei sensori a lungo raggio, per cui la decisione di portare la nave all'interno del sistema potrebbe definirsi... logica.
Usciti dalla curvatura, abbiamo iniziato un'analisi ad area della zona immediatamente esterna ad una nebulosa risultata imperscrutabile dai nostri sensori, riuscendo in effetti a trarre dati molto soddisfacenti dalle anomalie per le quali eravamo giunti sul posto.
In assenza di stato d'allerta per l'infermeria, ho chiesto, ed ottenuto, il permesso di unirmi alla squadra della sezione scientifica che effettuava le analisi nel laboratorio 3: la mia curiosità verso qualsiasi fenomeno inesplorato è stata impossibile da reprimere... anche in questa occasione.

Procedeva tutto secondo previsione, il Capitano è un Vulcan purosangue e difficilmente l'esito delle sue decisioni, dettate da quella fredda logica che fortunatamente, a dispetto delle mie origini, non mi appartiene, risulta imprevisto.
Terminata l'analisi in corso, la Surak si è addentrata all'interno della nebulosa, per raccogliere dati sulla sua composizione e, soprattutto, sul motivo della sua imperscrutabilità: decisione ancora una volta logica e prevedibile.
Stavo ultimando l'applicazione di un modello matematico alla composizione chimica di alcune particelle, quando a seguito di un boato e dell'immediato scossone ricevuto dalla nave, siamo stati scaraventati sulla parete interna del laboratorio. Gli istanti immediatamente successivi a questo evento non li dimenticherò mai: la paratìa estena aveva ceduto, lo scafo era stato squarciato e l'effetto della decompressione aveva scaraventato 3 colleghi direttametne nello spazio! Il campo di forza di emergenza era entrato in funzione, ma non abbastanza in fretta da impedire quanto appena descritto.
Ho visto la paura e successivamente il panico disegnarsi sui volti di coloro che erano rimasti all'interno del laboratorio: erano disorientati, feriti, ignari dell'accaduto.
Per me invece la situazione era fin troppo chiara: avevamo urtato una mina gravitazionale ed era evidente che la nave si trovava in una zona nella quale non avrebbe dovuto trovarsi.
Dall'interfono si è udito il Capitano ordinare l'allarme rosso e le postazioni di battaglia: ci eravamo ritrovati all'interno di una zona dello spazio utilizzato come nascondiglio dai trafficanti Orioniani, e proprio in quel momento era in corso uno scambio di materiale di contrabbando con un vascello Klingon.
La nave subiva bordate su bordate, ed il teletrasporto era stato danneggiato;

SurakVsKli-01.jpg SurakVsKli-02.jpg
SurakVsKli-00.jpg SurakVsKli-03.jpg

la porta del laboratorio era fuori uso: eravamo in trappola e non potevo condurre in alcun modo il personale ferito in infermeria.
Fortunatamente, grazie all'aiuto di un Ufficiale rimasto anch'egli illeso, sono riuscita ad improvvisare un centro medico all'interno del laboratorio, modificando parte della strumentazione sotto la supervisione dell'EMH: gli emettitori olografici, diffusi nella maggior parte delle aree della nave, non avevano fortunatamente subìto danni.
La situazione era critica, ero riuscita a stabilizzare quasi tutti i feriti, ma la mia preoccupazione maggiore era per lo stato del Guardiamarina Chayervi: per metà Betazoide e per metà Orioniana.
Mi sentivo frustrata dalla mia impotenza, non riuscivo ad arrestare l'emorragia interna all'altezza del suo addome, l'atipica conformazione interna della paziente le garantiva una resistenza generale fuori dal comune, ma era fin troppo chiaro che se la battaglia fosse durata troppo l'avrei inevitabilmente persa.
Avremmo dovuto operare... non ne avevamo a disposizione l'indispensabile strumentazione e la presenza dell'EMH, per Chayervi, era divenuta del tutto superflua.
Fortunatamente, gli Ufficiali di Plancia sono elementi altamente qualificati ed il Capitano ha potuto contare, oltre che sulla propria esperienza, sull'elevato grado di competenza del pool a propria disposizione, liberandosi della minaccia Klingon prima, ed Orioniana in seguito.

SurakVsKli-04.jpg SurakVsKli-05.jpg
SurakVsKli-06.jpg SurakVsOrion-01.jpg
SurakVsOrion-02.jpg

Avevo prontamente informato sia la plancia che l'infermeria della nostra situazione e, terminata la battaglia, un team di ingegneri si è prodigato alacremente al ripristino del sistema di teletrasporto su di un fronte, mentre sull'altro una squadra della sicurezza al completo era intenta nell'operazione di ritagliare, a colpi di phaser, uno varco sulla paratìa interna del laboratorio, sotto la supervisione del capo ingegnere che evitava accuratamente che l'operazione danneggiasse uno dei condotti al plasma interno alla parete: un'ulteriore esplosione era da scongiurare ad ogni costo, ovviamente... la situazione per i pazienti era già abbastanza complicata e nel caso di Chayervi, purtroppo, critica.
Dopo alcuni minuti, sembratimi interminabili, dall'interfono siamo stati avvertiti che il teletrasporto era stato ripristinato e che era possibile materializzare gli occupanti del laboratorio 3 direttamente in infermeria, dove il Dott. Di Marzio aveva già predisposto l'occorrente per l'intervento di urgenza sullo sfortunato Guardiamarina.
Gli ingegneri erano stati più rapidi della squadra di sicurezza:
ho assistito personalmente l'Ufficiale medico Capo durante l'operazione, è stata dura, ma il Guardiamarina Chayervi è ancora fra noi.
Al termine di questa disavventura, per lo spirito d'improvvisazione dimostrato e la capacità di mantenere in vita il team scientifico assieme al quale mi trovavo all'interno del semidistrutto laboratorio 3, nel momento in cui la Surak aveva urtato la mina gravitazionale, sono stata promossa dal Capitano al rango di Tenente.
Il Guardiamarina Chayervi invece ha richiesto il passaggio dalla sezione scientifica a quella medica: è rimasta colpita dal modo in cui siamo riusciti a salvarle miracolosamente la vita e vuole intraprendere il praticantato da infermiera. Probabilmente si sente in debito nei confronti di quello che lei chiama "il Grande Spirito" ed ha cominciato a ritenere uno spreco di tempo lo studio della fenomenologia cosmica, quando invece potrebbe essere in grado di salvare chissà quanti esseri viventi.
Personalmente non riesco a comprendere il motivo della sua scelta, ma sono sicura che un elemento in più in infermeria possa considerarsi di indubbio vantaggio.
Computer: fine registrazione.